Testimonianza di Maria

Sono Maria moglie di un giocatore compulsivo.
La malattia di mio marito è arrivata nella mia vita all'improvviso, erano anni che le cose non erano chiare, ma non volevo vedere, cercavo o trovavo tante giustificazioni alle difficoltà economiche che colpivano la mia famiglia e mi sentivo in colpa e lavoravo di più e mi chiedevo dov'era il problema.
Poi un giorno mio marito mi ha confessato lui stesso la verità.
E' stato chiaro che non avevo voluto vedere perchè quando l'ho detto a mio figlio lui ha risposto “ma come non lo sapevi? Noi lo abbiamo visto spesso alle macchinette del videopoker e tu a volte dicevi: ma dove sei stato fino a quest'ora a giocare alle macchinette?” Per me era una battuta, ma quanta verità!!!
Non sapevo comunque che poteva essere una compulsione, che era una malattia e non un vizio e ancora per un po' ho creduto alle sue promesse. Ma dopo qualche mese tutto è ritornato come prima: lui non era più padrone di se stesso.
Era una malattia lontanissima da quelle che ero abituata ad affrontare.
Ho dovuto informarmi, comprendere e ho trovato in internet il numero di G.A.
Lui stesso, messo alle strette, ha fatto la prima telefonata e ha iniziato a frequentarli.
Mi ha detto che c'erano anche i familiari, così ho iniziato a frequentare il gruppo Gam-Anon, più per dare sostegno a lui che per me, non sapevo ancora quanto malata di codipendenza fossi!!
Il mio recupero non è stato facile, nemmeno immediato. Infatti al principio era un impegno settimanale, un’uscita nuova, un ascoltare e sfogare un po’ la rabbia della settimana con persone che potevano capire perfettamente.
Lentamente i Passi e la Preghiera della Serenità hanno sostituito per qualche minuto al giorno le mie angoscie, poi qualche piccolo cambiamento è avvenuto e mi sono sentita più sollevata quando ho capito qual'era il modo migliore di aiutare mio marito e me stessa e qual'era stata la mia parte nel suo problema.
In passato mi gratificava gestire la vita di mio marito, tanto da essere disposta a soffrire per avere tutto sotto controllo, ero convinta di essere la vittima ma in realtà ero anche il carnefice!
In tutto questo avevo completamente dimenticato me stessa, davo maggiore priorità alle esigenze degli altri e non mi curavo per niente delle mie.
A distanza di due anni le cose sono molto cambiate nella mia famiglia: abbiamo affrontato il distacco e ciò è stato determinante per il suo recupero, ma ora anche lui guarda con fiducia avanti, sa di poter contare su di me e sui suoi figli e continua il suo recupero nel gruppo G.A.
Io sono cambiata: mi prendo cura di me, piano piano apro dei cassetti nuovi della mia personalità che non conoscevo, ci vuole a volte coraggio a volte intraprendenza.
Ma non sono mai sola: ho sempre delle amiche in Gamanon pronte ad allungarmi la mano. Sto imparando che non posso e non devo gestire la vita né di mio marito né dei miei figli né di nessun'altro, li affido tutti al mio Potere Superiore perchè sono responsabile solo della mia vita e la voglio vivere un giorno alla volta il più serenamente possibile.

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